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    Convegno in memoria di Paolo Isotta nel nome di Totò

    Biogem si affida ad Antonio De Curtis, per l’occasione aureolato, come ideale voce narrante di un omaggio al grande musicologo partenopeo, da poco scomparso. E lo fa, presentando, insieme alla casa editrice Marsilio, ‘San Totò’, l’ultima fatica saggistico-letteraria dello stesso Isotta, deceduto prima della sua pubblicazione. A parlare del principe della risata, una nutrita schiera di accademici della sua Napoli, dal giurista Antonio Palma, alla letterata Emma Giammattei, al rettore Lucio D’Alessandro, insieme al genovese-napoletano Dino Cofrancesco, decurtisiano di stretta osservanza. L’incontro, presentato dalla vice-presidente di Marsilio Editori, Emanuela Bassetti, e dal presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, punta a ricordare Paolo Isotta, divulgando la sua recente propensione per una scrittura a tutto tondo, lontana da quell’arioso specialismo musicale, che pure gli aveva dato un posto di primo piano nel panorama culturale italiano e non solo. Il libro su Totò sarebbe stato infatti per Isotta, la definitiva conferma di un nuovo inizio, che, superati i 70 anni, lo avrebbe dovuto portare nel mare aperto di una saggistica sempre più letteraria e sempre più svincolata dalla sua amata musica. Un cambio di passo ulteriore, in una vita mai scontata, ma con una certezza, tra le poche, di un’anima inquieta quale quella di Isotta, rappresentata dalla sua Napoli, fonte permanente di ispirazione e di compiacimento intellettuale, soprattutto negli ultimi anni della sua intensa esistenza.
    E allora non ci resta che santificare Totò. Rimane tuttavia una curiosità. In Paradiso, come farà l’amico Paolo a spiegare questa ‘iniziativa’ al suo veneratissimo San Gennaro?

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    Ettore Zecchino

    Ex allievi di Biogem scrutano gli orizzonti futuri della bioinformatica

    Le nuove, avanzate frontiere, raggiunte dalla ricerca scientifica grazie ai progressi di una nuova disciplina, sono al centro del seminario Quo vadis Bioinformatics? organizzato da Biogem, con la partecipazione di tre ex studenti, oggi ricercatori in altrettanti centri di ricerca europei. L’incontro, presentato dal professore Gennaro Marino, responsabile area Formazione di Biogem, si propone di fare il punto sulle attuali applicazioni di questa scienza in biologia e in medicina, provando a coglierne le prospettive e le sfide nei prossimi decenni.
    Alla dottoressa Simona Aufiero, Senior Bioinformatic Scientist presso l’Università di Medicina di Amsterdam, è riservato un focus sullo sviluppo di strumenti bioinformatici e modelli di intelligenza artificiale in ambito cardiologico.
    Fabiola Curion, ricercatrice alla Oxford University, partendo dal suo percorso all’interno della biologia computazionale, ha il compito di raccontare le sfide che attendono i giovani ricercatori che si affacciano allo studio di Big Data e Single Cell Data analysis.
    La bioinformatica come disciplina di mediazione culturale per eccellenza è infine al centro della testimonianza di Carmelo Laudanna, attualmente bioinformatico presso il gruppo Stem Cell and Cancer dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina, a Barcellona.

    Il convegno, in programma nella ormai consueta modalità in streaming, si avvale della partecipazione attiva del vice-direttore scientifico e responsabile del Laboratorio di Bioinformatica di Biogem, Michele Ceccarelli, creatore, nel giro di dieci anni, di una vera e propria scuola di bioinformatica, affermatasi internazionalmente, dagli Stati Uniti all’Europa. La rassegna seminariale di Biogem potrà quindi contare, nei prossimi mesi, sulla partecipazione di altri ex-allievi del professore Ceccarelli, attualmente impegnati in importanti centri di ricerca in Italia e nel mondo.

     

    Ettore Zecchino

    Da Biogem nuove speranze per la cura del diabete insipido

    Uno studio internazionale, coordinato dal professore Francesco Trepiccione, ha evidenziato per la prima volta, il ruolo di micro frammenti di RNA (miRNA) nella regolazione del processo di riassorbimento di acqua nel rene. ‘’Disturbando geneticamente la sintesi dei miRNA – spiega il ricercatore di Biogem - si è ottenuto un modello murino sperimentale, affetto da una forma molto severa di diabete insipido nefrogenico, una malattia che causa grandi perdite di acqua con le urine, fino alla completa disidratazione’’. Attraverso un approccio scientifico, detto di biologia dei sistemi, ‘’è stato possibile – continua Trepiccione - valutare simultaneamente l’insieme di tutte le alterazioni dei miRNA e delle proteine espresse in una regione del rene importante per il riassorbimento di acqua, detta midollare interna. Grazie alle interazioni bioinformatiche tra miRNA e proteine è emerso un meccanismo biologico molto importante mai descritto prima per una proteina come l’acquaporina 2 che media direttamente il transito dell’acqua attraverso alcune cellule del rene’’. ‘’Alcuni miRNA – sottolinea Trepiccione - sono infatti in grado di agire direttamente sulla regione di cromatina, in cui il gene dell’acquaporina 2 risiede, e di renderlo inaccessibile alla fisiologica trascrizione, e quindi impossibilitato ad espletare la sua funzione’’.

    ‘’Questo tipo di regolazione – spiega infine Francesco Trepiccione - è nota come modulazione epigenetica, e l’identificazione di questo meccanismo offre un nuovo bersaglio molecolare per la risoluzione di alcune forme di diabete insipido nefrogenico’’.

    Lo studio internazionale, appena pubblicato sulla rivista JANS (Journal of the American Society of Nephrology), ha coinvolto l’intera struttura di ricerca di Biogem, dal laboratorio di Nefrologia, coordinato dal professore Capasso, a quelli di Oncologia molecolare e di Bioinformatica, diretti, rispettivamente, dai professori Michele Caraglia e Michele Ceccarelli, in un approccio insieme olistico e traslazionale, tanto caro al direttore scientifico del centro irpino, Giovambattista Capasso.

     

    Ettore Zecchino

    L’immunità dal cancro al COVID 19. Mantovani ospite ai seminari UniNa

    Una migliore comprensione dei meccanismi di interazione del sistema immunitario con SARS-CoV-2 potrebbe aprire la strada a nuovi strumenti diagnostici e terapeutici, proprio come è già parzialmente avvenuto per i tumori. Da questo auspicio partirà il direttore del Centro Clinico Humanitas, Alberto Mantovani, in occasione del seminario di biologia computazionale dell'Università di Napoli Federico II, sponsorizzato da Biogem. Al centro dell’intervento, in particolare, le alterazioni dell'immunità e dell'infiammazione, una grande sfida della medicina moderna, che spazia dalle malattie infettive alla patologia cardiovascolare, fino al cancro. Il sistema immunitario e il sistema nervoso centrale costituiscono, infatti, nel loro complesso, l'insieme più intricato di cellule e loro connessioni del nostro corpo. E il seminario, previsto ovviamente in streaming, mostrerà come la dissezione degli acceleratori e dei freni dell'immunità può rappresentare un cambiamento di paradigma, avendo già guidato la nascita della immunoterapia contro il cancro.

    LOCANDINA

     

    Ettore Zecchino

    Biogem lancia test quantitativo per supportare campagna vaccinale anti COVID 19

    Un innovativo kit sierologico per il dosaggio di anticorpi contro il SARS COV2 nel sangue umano, già pronto per il commercio, ma riservato ai soli operatori professionali sanitari, è stato messo a punto dal centro di ricerche Biogem di Ariano Irpino (Av). Il COVID 19 QuantiGEM, ideato dal laboratorio di Protein Factory, diretto dalla dottoressa Maria Luisa Nolli, con la fattiva collaborazione delle dottoresse Alessandra Fucci e Simona Giacobbe, consente la quantizzazione assoluta delle immunoglobuline IgG e IgM. Grazie alle caratteristiche del kit si punta ad accertare il livello di immunità raggiunto dalla persona esaminata, e, di, conseguenza, a determinare il livello di anticorpi in grado di garantire la protezione individuale dall’infezione.

    COVID 19 QuantiGEM rientra nella tipologia dei test immunoenzimatici ELISA, e, grazie alla sua elevata sensibilità e specificità diagnostica (del 93,8% per i campioni raccolti fra gli 8 e i 14 giorni dall’infezione e del 100% dopo i 21 giorni) offre alla comunità scientifica e a quella politica, una nuova e potente arma , non solo per lo studio della diffusione del COVID-19, ma anche per valutare l’effettiva efficacia della più complessa campagna vaccinale della storia.

    Grazie a COVID 19 QuantiGEM si può infatti testare la reale copertura immunitaria fornita dal vaccino a ciascun individuo, mentre saranno sciolti i dubbi relativi alla strategia vaccinale da adottare per le persone già venute a contatto con il virus e/o per le categorie a rischio.
    Il nuovo kit, frutto di un progetto di ricerca vincitore in un bando regionale, si avvale della collaborazione dell’Ospedale Frangipane di Ariano Irpino, per la fornitura dei sieri, e dell’Istituto Mario Negri di Bergamo, per le verifiche di appropriatezza e per i confronti con altri prodotti.

    COVID 19 QuantiGem è uno strumento di elezione per la sorveglianza pandemica, e si propone come un importante supporto per gli studi epidemiologici ed immunologici, e, più in generale, per la ricerca scientifica sul tema.

     

    Ettore Zecchino

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