Pioniera nel settore dei farmaci biotecnologici e dei medicinali per le terapie avanzate a livello nazionale, Maria Luisa Nolli è da alcuni anni ai vertici delle attività di Service di Biogem, essendo a capo del Laboratorio di Produzione di Proteine ricombinanti e Anticorpi monoclonali. Cremonese di nascita, si è laureata all’Università di Pavia. Assegnataria di una fellowship all’Universitèe Libre de Bruxells, ha fatto la sua carriera nel centro ricerche Lepetit, parte delle multinazionali della Dow Chemical, occupandosi già allora di farmaci biotecnologici. Detentrice di 11 brevetti e autrice di una sessantina di pubblicazioni scientifiche, apporta al centro di ricerca irpino ‘verve’ ed efficientismo lombardi, contribuendo in maniera determinante a quel nuovo corso traslazionale che Biogem prova a realizzare quotidianamente da anni.
Dalla ricca Lombardia al profondo Sud interno. Il suo è un punto di osservazione privilegiato.
La ricca Lombardia offre alle persone maggiori possibilità per sviluppare i propri talenti. Nel profondo Sud, per stare all’immagine suggerita, si trovano intelligenze eccellenti e quella creatività che, abbinata all’efficienza, diventa un fattore assolutamente determinante per un’attività di successo.
Quali le sue impressioni sulla qualità della ricerca a queste latitudini?
Nella mia esperienza, ottime. La passione spesso riesce a superare i tanti problemi, purtroppo evidenti, compresi quelli di natura economica. L’attitudine ad affrontare ostacoli, in percorsi di innovazione, è molto importante, soprattutto in un mondo complicato, come quello di oggi
Quale apporto pensa di aver dato e spera ancora di dare a Biogem?
Spero di continuare a traghettare il gruppo che dirigo verso un’attività di sviluppo industriale, orientata ad offrire servizi sia alla comunità imprenditoriale sia a quella scientifica.
Cosa ha ricevuto?
Sicuramente l’entusiasmo di poter elaborare nuove idee e di valorizzarle industrialmente.
Come è nato il Laboratorio di Produzione di Proteine?
Nel 2015 ci furono i primi contatti con Tullio Bongo, già all’epoca direttore amministrativo del nostro Istituto, che sfociarono poi in una collaborazione, tutt’ora attiva. Partimmo con una importante commessa di un cliente tunisino per un prodotto biosimilare. Fu un buon successo, e siamo quindi passati a una collaborazione continuativa.
E come è organizzato oggi?
Piano piano si è strutturato, per poter offrire servizi a 360 gradi, dal clonaggio ed espressione di geni codificanti per anticorpi e proteine, alla produzione e purificazione di lotti per la ricerca pre-clinica. E ancora, dalla messa a punto e validazione di test ELISA, ai servizi di genomica funzionale, fino alla generazione e produzione di prodotti biosimilari proprietari.
Quali i progetti realizzati, in fase di esecuzione, e in programma?
In questi anni il gruppo ha lavorato ad oltre 50 attività di service su commessa, e a 5 progetti proprietari per lo sviluppo di farmaci biosimilari. Il team partecipa inoltre a diversi progetti di Ricerca. Fra questi, di particolare rilievo, è quello finanziato dalla Regione Campania, che ha portato alla realizzazione del QuantiGEM. Degno di nota è anche un progetto finanziato dal MISE, finalizzato all’identificazione di approcci innovativi per il trattamento e la diagnosi del Mesotelioma. Si può infine ricordare il progetto finanziato dal MIUR, volto a migliorare la gestione clinica delle malattie oncologiche attraverso un approccio basato sulla biopsia liquida.
Nel prossimo futuro si concluderanno gran parte dei programmi attualmente in corso, e il team potrà dedicarsi a nuovi progetti di ricerca e sviluppo, sia proprietari sia finanziati. E’ in programma una ulteriore implementazione delle attività del team, da realizzarsi anche attraverso l’assunzione di nuove unità di personale, e attraverso l’ampliamento del parco macchine.
Il suo staff?
Il mio staff è composto da giovani competenti e appassionati, tutti con dottorato, ed alcuni con pregnanti esperienze all’estero. La responsabile del laboratorio è Alessandra Fucci, che apporta quotidianamente al gruppo il suo entusiasmo verso il lavoro, ma anche un solido know how in biologia molecolare, e la capacità di affrontare qualsiasi progetto senza timore.
I rapporti tra Ricerca e Servizi?
I Servizi nel settore delle biotecnologie non possono prescindere da una Ricerca solida ed affidabile. I prodotti sono infatti altamente sofisticati e richiedono il supporto continuo di nuovi studi. In questo senso, Biogem è il centro ideale, grazie alle fondamenta ben piantate nella Ricerca biomedica, e l’imprinting traslazionale che si è dato da qualche anno.
Suggerimenti da dare alla direzione scientifica di Biogem?
La mia preghiera è di considerare sempre le attività di Service come una imprescindibile applicazione della Ricerca. Spero inoltre che possa essere intensificato il dialogo tra tutti i coordinatori, forse un po’ ‘frenato’ dalla stagione pandemica.
Ettore Zecchino