Invito alla lettura

    Più In Alto Degli Dèi

    Più In Alto Degli Dèi

    Avvincente viaggio nell’avveniristico mondo della biologia e della genetica molecolare, ‘Più In Alto Degli Dèi, l’ingegneria dell’uomo prossimo venturo’, di Marco Crescenzi (Oscar Saggi Mondadori), è, nonostante il titolo, una ‘sobria’ ricognizione dell’attuale stato dell’arte in queste innovative discipline. Lontano da qualunque tipo di sensazionalismo o anche solo da facili ruffianerie di genere, il testo appare sin dalle prime pagine come un ausilio utilissimo per il lettore medio, desideroso di saperne di più su un argomento cruciale dei nostri giorni. Tutti abbiamo infatti il diritto di assumere posizioni consapevoli nel dibattito carsico, in corso nella società globalizzata, su numerosi temi sensibili sollevati dalle prospettive offerte all’umanità dall’ingegneria genetica. Le descrizioni di Marco Crescenzi, dirigente di ricerca presso l’Istituto Superiore di Sanità e appassionato didatta e divulgatore, diventano, quindi, occasione di conoscenza per un lettore tendenzialmente generalista, al quale viene, del resto, espressamente lasciata tutta intera la ‘libertà di scelta’ relativamente agli aspetti etici (e a maggior ragione religiosi) che la materia sottende.
    Il libro, lungi dall’essere una fredda esposizione degli studi in corso, affascina e cattura grazie all’abilità dell’autore di tirare le corde giuste per suscitare un sano stupore. Lo svolgimento, ordinato e piano, parte da considerazioni generali ed introduttive, per poi addentrarsi nello specifico delle questioni, dalla biologia e genetica molecolari alla terapia genica fino alle frontiere più avanzate del cosiddetto ‘transumanesimo’, disseminando i paragrafi di stimoli e sorprese. Come quelli anti-antropocentrici, fondati su verità biologiche controintuitive, quali l’inesistenza del concetto di invecchiamento (secondo i parametri umani attualmente in uso) per diverse specie, pur mortali, del mondo vegetale e animale. O come il raggelante ridimensionamento dell’efficienza biologica di noi uomini, non solo in materie ‘risapute’, come forza, velocità e prestazioni fisiche varie, ma, soprattutto, nel campo specifico della salute, incapaci come siamo, ad esempio, di rigenerare le nostre membra o di approntare contromisure biologiche a tanti pericoli esterni (a partire dal temutissimo cancro). Virtù e caratteristiche appannaggio di una non trascurabile parte del mondo vegetale e animale. All’uomo, zavorrato per di più dalla piena consapevolezza della propria condizione mortale, inevitabile fonte di ansia, non resta quindi che ‘usare’ quel prolungamento di sé che, grazie al continuo progresso scientifico e per mezzo dello sviluppo tecnologico, gli consente di superare i molti svantaggi che la sua natura biologica presenta rispetto ad altre specie.
    A questo punto, scattano molti interrogativi scientifici ed etici. L’autore approfondisce preferenzialmente i primi, dimostrandoci che, da un lato, i progressi in corso non possono non definirsi straordinari, ma dall’altro che non sempre le scoperte realizzate possono dirsi prive di ‘effetti collaterali’ noti e, soprattutto, eventuali ed ignoti.
    Sconfessando il titolo di questo suo saggio, Marco Crescenzi ci fa senz’altro vivere consapevolmente l’ascesa inarrestabile delle scienze biogenetiche, ma, con onestà intellettuale, ce ne indica impietosamente i limiti. O, per meglio dire, ci evidenzia la complessità del reale, mettendoci al cospetto di bivi inattesi, facendoci comprendere che anche scoperte sensazionali e grandi passi in avanti scientifici e clinici non sono mai esenti da rischi collaterali, o, almeno, da scelte sofferte.
    L’approccio di Crescenzi, sempre ottimista e scientificamente proiettato al futuro, induce sicuramente nel lettore grande fiducia nel progresso e, proprio per questo, non contempla ‘zone grigie’, come le recenti gravissime violazioni registrate da un avventuriero cinese, il primo, ma forse non l’unico Frankenstein dei nostri giorni.
    Un’arma efficace contro derive di tal genere - sembra questa la mission di Crescenzi - è quella dell’istruzione e informazione su temi universali e straordinariamente sensibili come questo.
    Auguriamoci che non si fermi qui.

     

    Ettore Zecchino


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